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La viticoltura a piede franco in Sardegna

Il 7 aprile presso Spazio Istituzionale Regione Sardegna a Vinitaly ha avuto luogo un importante convegno organizzato da Laore Sardegna.

Un convegno sulla “Diffusione e valorizzazione della viticoltura a piede franco in Sardegna” in collaborazione con l’Università di Sassari, Assoenologi SardegnaA.I.S. Associazione Italiana Sommelier – Sardegna, e con il patrocinio dell’Accademia Nazionale della Vite e del Vino, del CERVIM, del Comitato nazionale per la tutela del Piede Franco e delle Città del Vino. L’Agenzia regionale Laore Sardegna ha acceso i riflettori su questa viticoltura che nell’isola è molto diffusa.

In questo scenario l’Amministrazione regionale, in collaborazione con le Agenzie agricole regionali e il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, al fine di valorizzare ulteriormente queste produzioni enoiche, ha come obiettivi futuri l’attivazione di un percorso virtuoso di procedure di certificazione dei vigneti a piede franco dell’Isola, assicurando un sistema di tracciabilità delle produzioni, elemento fondamentale per garantire l’origine del prodotto ed una comunicazione trasparente per il consumatore.

I panelist

Con la moderazione di Rosario Di Lorenzo, Università di Palermo – Presidente Accademia Italiana della Vite e del Vino, si sono aperti i lavori, che hanno visto i saluti di benvenuto di:

Gian Franco Satta, Assessore dell’Agricoltura Regione Sardegna

Marcello Onorato, Direttore Servizio sviluppo delle attività agricole Agenzia Laore Sardegna

Giovanni Antonio Sechi, Coordinatore Sardegna Città del Vino

Silvano Ceolin, Presidente Comitato italiano per la tutela del “piede franco”

Mariano Murru, Presidente Assoenologi Sardegna

Il dibattito ha invece registrato i contributi di Luca Mercenaro, Università di Sassari Dipartimento di Agraria, con uno speech dedicato ai territori della viticoltura a “piede franco “ in Sardegna, seguito dall’autorevole testimonianza del Prof. Mario Fregoni, Presidente onorario dell’OIV, che ha parlato durata dei vigneti franchi di piede e il rigetto della disaffinità d’innesto sulle specie americane. Sulla base delle evidenze scientifiche di cui disponiamo, la Vitis vinifera è più resistente alla siccità, al calcare, al ph alto, alla salinità, a differenza della vite americana che non sembra avere queste caratteristiche.

La Masterclass

Mariano Murru, Presidente Assoenogi Sardegna, e Antonio Furesi, Presidente di AIS Sardegna hanno condotta una Masterclass dedicata ai vini ottenuti da vitigni Vermentino, Cannonau e Carignano coltivati a piede franco in alcuni areali della Sardegna.

I dati della Sardegna

La superficie vitata della Sardegna, con circa 27.000 ha, rappresenta circa il 4% circa della superficie vitata nazionale.

Sul totale della superficie vitata sarda, oltre 2.000 ettari sono stati classificati come “viticoltura eroica”, secondo i parametri del CERVIM (altitudine > 500 m. slm; pendenze >30%), e si trovano localizzati soprattutto nei comprensori viticoli del Mandrolisai, del Nuorese (Barbagia) ed in Ogliastra a cui si devono aggiungere circa 400 ettari ubicati nelle due isole minori di Sant’Antioco e San Pietro e i litorali di Badesi e del Basso Sulcis con vigneti allevati a “franco di piede”.

Si tratta di un patrimonio di estrema importanza, non solo da un punto di vista vitivinicolo, ma anche paesaggistico e culturale. Si tratta spesso di piccoli appezzamenti vitati, anche centenari, allevati ad alberello classico, a volte appoggiati su semplici spalliere in grado di fornire delle produzioni di eccellenza, purtroppo poco valorizzate e soprattutto non opportunamente comunicate. In considerazione di ciò Laore Sardegna per valorizzare la viticoltura eroica della nostra Isola, e in particolare la viticoltura di montagna e delle isole minori, a partire dal gennaio 2019 ha avviato un’attività di caratterizzazione di questi vigneti in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari.

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