Famiglia, terra e uve: Paolo Dorigati realizza il suo Planus, frutto di una tradizione vitivinicola che affonda le radici nel cuore delle Dolomiti trentine: non solo Teroldego, come vuole la storia di chi lo ha preceduto.
La Piana Rotaliana tra i comuni di Grumo (Comune di San Michele all’Adige), di Mezzacorona e di Mezzolombardo: una montagna in orizzontale per un Trentino che esprime un terroir unico e irrepetibile. La verticalità delle Dolomiti e il torrente Noce, che nei secoli ha portato a valle sedimenti alluvionali, ciottoli, porzioni di roccia, detriti di origine calcarea, porfirica, granitica e dolomitica. Un’origine alluvionale che ha generato una particolare stratificazione del sottosuolo, complesso e strutturato: vini di montagna, anche se la montagna è lungo l’asse delle ascisse.
Le uve
Si tratta di una cuvée territoriale che nasce dall’assemblaggio di tre vitigni storicamente coltivati nella zona: Cabernet sauvignon, Teroldego e Rebo. Ogni varietà gioca un ruolo fondamentale nel conferire al vino il suo carattere distintivo, unendo eleganza, struttura e freschezza in un equilibrio perfetto. I terreni ghiaioso-calcarei delle colline pedemontane del Monte di Mezzocorona sono particolarmente adatti per vitigni come il Cabernet sauvignon e il Rebo, mentre il Teroldego trova il suo habitat ideale nei terreni alluvionali drenanti tipici della Piana Rotaliana. Da un lato il Cabernet sauvignon, con il suo corredo tannico e le note speziate, dall’altra il Rebo, varietà autoctona trentina che nasce dall’incrocio di Teroldego e Merlot, realizzato dal professor Rebo Rigotti, da cui prende il nome. Il Rebo apporta morbidezza e note fini, equilibrando il profilo del vino. Il Teroldego dona freschezza e componenti fruttate, con una spiccata nota di ribes nero che emerge al naso e al palato: il suo tannino delicato e la piacevole acidità completano il blend con una importante tipicità.
Il vino: la degustazione
La vinificazione avviene in rosso, con una lunga permanenza per consentire l’estrazione completa dei profumi e dei tannini. Il vino matura per 12 mesi in piccole botti di rovere e in grandi fusti di rovere, per poi effettuare un ulteriore passaggio in acciaio, dove acquista finezza ed equilibrio. Il Planus 2021 si rivela da subito un vino di grande equilibrio, dal colore rosso rubino intenso, che anticipa la ricchezza di profumi e sapori. Al naso, le note speziate di pepe e spezie fresche orientali come il cardamomo e il cumino, tipiche del Cabernet sauvignon e del Rebo, si uniscono alla frutta rossa, con il ribes nero in evidenza grazie al Teroldego. In bocca, l’ingresso è morbido e gentile, con il Rebo che dona una dolcezza avvolgente. La parte centrale del palato è caratterizzata da pienezza e struttura, in forza del tannino del Cabernet sauvignon, mentre la freschezza e la succosità del Teroldego completano il sorso con eleganza. Un vino generoso e succoso, piacevolissimo, elegante e di lunga persistenza
Abbinamenti
Questo vino si abbina perfettamente a piatti strutturati, con una predilezione per le carni, ma è perfetto anche come aperitivo, servito a temperature più fresche, o a tutto pasto.
Con il Planus Vigneti delle Dolomiti Rosso IGT Paolo Dorigati regala un vino che è parte della storia della sua famiglia, ma che guarda al futuro in ottica di contemporaneità per la piacevolezza gustativa: storia e territorio per non dimenticare e futuro da affrontare, come un manuale di istruzioni per imparare a conoscere questi luoghi e vivere un viaggio indimenticabile tra le Dolomiti.