Ogni anno preparo i biscotti di Natale: una tradizione di famiglia in grado di creare un’atmosfera magica a casa: la ricetta non cambia, pasta frolla con farina, uova, zucchero aromi e spezie. Lavorazione a freddo a mano, il riposo della pasta nel frigorifero, e la stesura con il mattarello. Gesti e attrezzi in uso solo in questo periodo, per rinnovare una sorta di piccolo rito.
La vera magia è data dagli stampini, che regalano forme diverse ai dolcetti: stella, campana, angelo, agrifoglio, elefante, cane, orsetto, omino di zenzero, cuore, gatto e persino delfino. La fantasia non ha confini e l’uso di spezie come la cannella o la noce moscata e la scorza di limone arriva a profumare tutta la casa. Anche questo è Natale.
Non sono così brava (e vorrei avere più tempo a disposizione) per completare i biscotti con più decorazioni: glassa, confettini, perline di zucchero e gocce di cioccolato sicuramente renderebbero i dolcetti meglio decorati e ancora più attraenti. I miei, lo ammetto, sono un po’ austeri, ma non per questo meno buoni!
Le origini di questa tradizione sono molto antiche: in epoche pagane pre-cristiane si trattava di un rituale che celebrava il solstizio d’inverno per proteggere le attività agricole dagli spiriti maligni e propiziare il raccolto, mentre con l’avvento del Cristianesimo e nel Medioevo si diffusero dolci speziati, simboli di opulenza e ricchezza. Le spezie, portate in dono dai Re Magi, rivestono un importante valore simbolico nella tradizione religiosa.
Dai Lebkuchen tedeschi, biscotti speziati dalla scia aromatica simile al pan di zenzero, ai gingerbread men (omini di pan di zenzero) di origine anglosassone, i biscotti di Natale hanno il vero profumo delle feste!
E con il vino? Tutto dipende dal profilo aromatico, dall’intensità e dalla persistenza gusto olfattiva dei biscotti.
Tecnicamente i biscotti sono paste base cotte, che hanno perso una componente liquida e hanno concentrato la grassezza impoverendosi di acqua, con un aumento dell’intensità e della persistenza, una diminuzione della succulenza e un incremento del desiderio di accompagnamento con il vino. Possono essere consigliati un Colli Orientali del Friuli Picolit, l’Erbaluce di Caluso passito o un TBA da Riesling o da Gewürztraminer. Se i biscotti sono preparati con mandorle, come i cantucci, i vini consigliati sono il Vin Santo di Montepulciano o il Vin Santo del Chianti Classico Occhio di Pernice, piuttosto che un Montefalco Sagrantino Passito.
Nel caso di dolci speziati, con le spezie che sono le vere protagoniste del profilo aromatico, i vini che vi suggerisco sono un Gewürztraminer vendemmia tardiva, un Alto Adige Moscato Giallo Passito, del Trentino Riesling renano Vendemmia Tardiva, piuttosto che un Porto Tawny,