Sin da bambina ho sempre dormito pochissimo, animata dal desiderio di fare più cose contemporaneamente.
Come se il mio cervello, ma anche il mio corpo, sentissero l’esigenza di avere accese più luci sul tabellone dei pensieri, delle emozioni e delle attività.
Senza per questo avvertire la stanchezza e trovando invece, nella pluralità di movimento e nel dinamismo talvolta ipercinetico, energia e carburante per cogliere stimoli, suggestioni e nuove idee da contesti diversi e solo apparentemente lontani.
Credo nella contaminazione e sono una portatrice sana di convivialità: ho trovato nel vino l’elemento collante e slanciante di molte parti della mia vita. Come se quel sottile filo rosso, bianco o rosé avesse cucito e riordinato le tessere di un puzzle complesso: giornalismo, finanza, percorsi di studio e di passione che a tanti possono apparire distanti, ma che invece uniscono i sogni di una bambina che amava vendemmiare con la propria famiglia in Valtellina, alle responsabilità e agli impegni della professionista che sono diventata.
Ai miei genitori devo la conoscenza e l’amore per la natura, per le strade green e l’aria buona, lontana dalla Milano in cui sono nata e vivo (milanese DOCG, Ambrogino d’oro 2018).
Poi sono arrivati gli anni dell’università, il lavoro in tanti luoghi in Italia, i miei gemelli e gli studi con l’Associazione Italiana Sommelier, la mia attività come giornalista ed esperta di vino. Era importante dare alla passione una forma e un perimetro legato alle competenze. Perché il vino si studia e degustando si impara. Un vino fatto di parole, scritte e parlate, di sessioni tecniche, di libri e di master, di valutazioni e di tante visite sul territorio e in un’infinità di cantine. Sempre on the road, sempre alla scoperta di qualcosa di nuovo da raccontare e di buono da degustare.
Sono giornalista iscritta all’Ordine nazionale dei Giornalisti, Sommelier, Degustatore Ufficiale e Relatore dell’Associazione Italiana Sommelier, wine educator, organizzatrice di eventi per la promozione della cultura del vino, commissario degustatore in alcuni concorsi sul territorio nazionale e scrivo di vino e dintorni per numerose riviste e testate giornalistiche, collaborando alla redazione delle Guide Vitae e Viniplus.
Sono autrice del libro “Valtellina. In alto i calici” edito da Bellavite Editore, Degustatore Esperto della Regione Lombardia e collaboro con la Scuola di Enologia della Fondazione Edmund Mach e con ALTIS Graduate School dell’Università Cattolica.
Wine & Affine è il luogo virtuale (ma non troppo) dove il vino incontra il cibo, dove i calici comunicano con le persone e dove racconto non solo di ciò di cui mi occupo, ma di come lo vivo e delle emozioni che mi restano tatuate nell’anima.
Perché è possibile trovare mille profumi in un vino o in piatto, ma ciò che non dimenticheremo mai è come ci ha fatto sentire.
Sara Missaglia