di Sara Missaglia
Nel cuore delle colline dell’Alta Langa Astigiana, la cantina Isolabella della Croce ha raccontato la propria storia attraverso due vini iconici: il Piemonte DOC Chardonnay Solum e il pluripremiato Piemonte DOC Pinot Nero Bricco del Falco. Una degustazione esclusiva che ha messo in luce l’evoluzione di questi vini nel tempo e il profondo legame con il terroir unico della zona.
Cosa ho imparato? Che l’eleganza è fatta di dettagli e che il vino diventa leggenda se è figlio di un abito di alta sartoria. Ho imparato che, come diceva Einstein, se vuoi ottenere cose diverse, devi fare cose diverse. E che le risorse anche economiche sono un mezzo che facilita il cammino, ma sono passione e visone che accendono il motore del mondo. Se siamo in presenza di genio e competenza, il gioco è fatto: tempesta perfetta.

Piemonte DOC Pinot nero Bricco del Falco
Pinot nero 100% con uve raccolte a mano a completa maturazione, diraspate e pigiate delicatamente. La prima parte della fermentazione avviene in vinificatori orizzontali, ad una temperatura controllata di 24° – 26° C con delicate e lente follature. Giunti ad una gradazione di 7-8 gradi alcolici svolti, il mosto viene svinato ed in parte trasferito nel tino Vinooxygen® dove termina la fermentazione alcolica, la fermentazione malolattica e inizia la lenta fase dell’affinamento mentre l’altra parte viene svinata in acciaio ove termina la fermentazione alcolica e malolattica prima di essere trasferito in barriques e tonneaux. Vinooxygen® è un sistema innovativo e brevettato ideato da Andrea Elegir e da suo fratello Luca Elegir, ingegnere, che elimina la necessità di travasare e filtrare il vino durante la vinificazione. Questo processo meccanico riduce l’uso di solfiti e migliora la qualità del vino, evitando l’ossidazione. È inoltre più sostenibile, riducendo il consumo di acqua e agenti detergenti fino all’80%.


Il fil rouge che ha legato durante la degustazione i diversi calici è dovuto all’eleganza e alla capacità che il Bricco del Falco ha di esprimersi non giocando sulla muscolarità, ma attraverso finezza, pulizia al palato, centratura dei profumi, slancio e agilità, con una preziosa quota sapida finale e la corretta gestione dell’alcol e del legno.


Le annate in degustazione:
2011: un vino quasi alpino, dominato dalle erbe aromatiche: rosmarino e timo secco, aneto, elicriso, bastoncino di liquerizia. Fiori essiccati (violetta), pepe, tabacco, cacao e caffè. Spezie esotiche, macis, noce moscata, canfora, chiodi di garofano. Mobilia e boiserie. Sbuffi mentolati, gomma vulcanizzata. Molto elegante al palato, tannino saporito molto vivo ma mai aggressivo, bellissima acidità. Sorso compatto e fresco. Chiusura sul frutto. Paradigmatico.
2013: molto floreale, dal colore più filigranato rispetto al precedente, brillante nell’aspetto; geranio, mora, mirtillo, ciliegia ancora croccante, terra bagnata, humus, foglie secche, brace, note incensate (profumo di sagrestia), muschio. Pepe bianco che dà sprint al naso. Naso dolce da frutta matura sotto spirito. Cioccolatino Mon Chérie e tamarindo. Al palato eleganza, freschezza, intensità e persistenza. Un vino con la schiena dritta, molto Pinot nero in stile borgognone. Non è un vino che si è arreso al tempo, ma ha invece ancora da raccontare e vivere. Sorso verticale e sapido, affilato, concentrato su struttura e acidità. Esemplare.
2015: un vino che gioca la sua partita sul frutto: ciliegia croccante e agrume (bergamotto, pompelmo rosa, arancia), erbe aromatiche con effetto rinfrescante (verbena, erba sfalciata, melissa), tabacco biondo, bacche di ginepro, macchia mediterranea, mirto. Acidità più vibrante rispetto ai precedenti, piacevolissima. Tannino ben integrato. Pellame sul finale. Più morbido e orizzontale rispetto ai precedenti. Ammaliante.


2016: brillante nell’aspetto, colore filigranato. Naso elegantissimo. Florealità distintiva, teso, scalpitante, erbe mediche e officinali, lavanda essiccata, un vino di grande complessità. In piena forma. Frutta un po’ più acidulata rispetto ai precedenti. Liquerizia, radice di genziana. Elegante al palato, tannino ricamato e quasi vellutato. In uno stato di grazia. Mai si penserebbe ad un vino che ha 9 anni, ha davvero gioventù e grazie da vendere. I tre Bicchieri del Gambero Rosso sottolineano perfettamente il gradimento di questo vino anche da parte degli esperti di settore. Prestigioso.
2020: anch’esso premiato dal Gambero Rosso, è un vino dotato di grande luminosità. Floreale, dalla frutta croccante, con erbe aromatiche e con sensazioni rinfrescanti. Acqua di rose, cassis, mirtillo rosso, succo di melograno, Grande eleganza al naso, sbuffi agrumati quasi dissetanti, per una sensazione di grande pulizia al naso. Al palato è giovane, esuberante, ma già elegante e dal tannino perfettamente integrato: una vita davanti. La freschezza consegna a questo vino il passaporto per l’eternità. Esordiente.


Piemonte DOC Chardonnay Solum
Chardonnay 100%, con la vinificazione che procede con pigiatura, diraspatura e pressatura soffice, e fermentazione a temperatura controllata con trasferimento del mosto in barriques non appena svolti i 2/3 della fermentazione. Seguono 9 mesi di battonage, che amplificano le note floreali e fruttate unite alle note speziate e alla leggera “crosta di pane”: sono sentori che esprimono il concetto di Chardonnay coltivato a 500 metri s.l.m. di Isolabella della Croce. Sapidità ed eleganza che regalano immortalità a questi vini, con palati omogenei e morbidi, una bocca coesa e di grande equilibrio.

Le annate in degustazione:
2013: giallo dorato brillante per un naso tropicaleggiante: papaya, banana, ananas sciroppata, erbe aromatiche (salvia, borragine, timo), pepe bianco, spezie esotiche, cumino, muschio bianco, salmastro, alga, scoglio. Zafferano, frutta secca, anacardo, semi di sesamo, cioccolato bianco. Sensazione talcata al palato. Naso ampio ed elegante. Crema pasticcera al limone, burrosa. Note cerealicole con cioccolato bianco che ricordano il Ciocorì con il riso soffiato, carrube sul finale. Elegante, gustoso, tattile, avvolgente, ricco opulente, oleoso, intenso e persistente. Acidità ben presente. Profondo con una bella verticalità. Incantevole.
2014: colore più brillante, intenso e lucente. Agrume: cedro, mango. Naso più freddo e verticale rispetto al precedente. Un po’ più algido e riservato rispetto al precedente. Burro di cacao, erbe aromatiche, melissa, lavanda. Non ha l’ampiezza del precedente, un po’ più chiuso e meno lungo, con un finale lievemente ammandorlato. Sempre molto elegante e sensuale, un vero attivatore di sensi ed emozioni. Magnetico.
2018: aspetto elegante e colore vivo. Biancospino, fiore di sambuco. Salvia, lavanda, citronella; bellissima freschezza espressa con ricordi di caramella d’orzo, rabarbaro, note tropicali, cioccolato bianco, ricordi amidacei, anice, muschio bianco, incenso e vaniglia. Ottima corrispondenza naso-bocca, bella acidità, morbido, elegante, raffinato. Sorso più orizzontale, con una leggera ombra terrosa. Texture quasi oleosa. Una promessa.

2020: torbato, smoke, fumé, distillato di pera, ananas e banana, vaniglia, ricordi di mare, di alghe e funghi shitake. Qualche accenno di idrocarburi. Molto sapido. Naso dritto e affilato, essenziale, ossuto. Bellissima personalità. Al palato equilibrato e sottile, di media persistenza. Scattante, con una texture equilibrata, una versione incisiva e molto contemporanea. Introspettivo.
2022: naso floreale, marino, agrumato: più “beverino” rispetto ai precedenti, più immediato. Banana, litchi, lavanda, assenzio, ricordi di miele, acqua di colonia. Bella corrispondenza naso bocca, intenso e persistente e chiusura per nulla amaricante. Lineare eleganza con un finale sulla liquerizia. Solare.

Al termine dell’evento è stato presentato il Vermouth di Torino Bianco High Life Isolabella della Croce, realizzato secondo l’antica ricetta di Egidio Isolabella del XIX secolo: un pensiero in anteprima a tutti i presenti, ottimo come aperitivo servito molto fresco.



La cantina Isolabella della Croce

Nelle colline dell’Alta Langa Astigiana che dividono la valle Belbo dalla valle Bormida, a circa 500 metri sul livello del mare, sorge l’anfiteatro di Borgo Isolabella, che, rivolto al fiume Bormida, abbraccia con pienezza il Sud nelle sue gradazioni da Ovest a Est. Circa 17 ettari vitati tra Loazzolo e Calamandrana: una produzione intorno alle 100.000 bottiglie con l’impiego di uve Chardonnay, Sauvignon blanc, Pinot nero, Nebbiolo, Barbera, Merlot, Cabernet Sauvignon e Moscato. Alle spalle della cantina si trovano le vigne più vecchie, con un’età media di circa 80 anni. Il vigneto “La Vela” di Pinot nero da cloni borgognoni, messo a dimora nel 2007, ha caratteristiche estreme per via della pendenza e di percentuali di ceppi per ettaro oltre le 11.000 unità, con l’obiettivo di ridurre l’apparato vegetale e concentrare nel frutto aromi e profumi. Le escursioni termiche tra giorno e notte sono importanti per il corredo aromatiche delle uve e i vigneti sono certificati SQNPI, con la presenza di centraline nei vigneti che misurano la compensazione di anidride carbonica effettuata dalla presenza del bosco circostante, abbarbicato su ripidissimi pendii dal verde accecante e perfettamente esposti, in un equilibrio ambientale di rara bellezza. Questi elementi si combinano per dare vita a etichette che raccontano il carattere autentico della zona.


Tra le produzioni più note spicca il Loazzolo DOC, un vino passito di straordinaria complessità aromatica, prodotto da uve Moscato selezionate con cura. La proposta di Isolabella della Croce non si ferma ai vini dolci: l’azienda si distingue anche per bianchi e rossi dal profilo raffinato e intenso, perfetti ambasciatori dell’identità della Langa Astigiana e del Monferrato. Ogni bottiglia racchiude un lavoro meticoloso, dalla vigna alla cantina, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e alla valorizzazione della biodiversità locale. Augusta Nizza DOCG è la Barbera che ha alzato l’asticella della qualità per questo vitigno: basse rese e affinamento in legno per freschezza e grande presenza aromatica. Ma anche straordinaria eleganza e infinità. Oltre alla produzione vinicola, Isolabella della Croce è un luogo di accoglienza e scoperta. La tenuta organizza degustazioni ed esperienze enoturistiche che permettono ai visitatori di immergersi nell’universo del vino, tra passeggiate nei vigneti e assaggi guidati. Con il suo impegno per la qualità e l’autenticità, Isolabella della Croce si conferma un punto di riferimento per gli amanti del vino di eccellenza, offrendo prodotti capaci di emozionare e di raccontare, sorso dopo sorso, la straordinaria ricchezza di queste zone.

