di Sara Missaglia
Veronelli, il vino e il Consorzio Franciacorta, che dedica la sede al grande Luigi Veronelli a vent’anni dalla sua scomparsa: è una figura centrale della cultura enogastronomica italiana, a cui riconosciamo, tra i tanti, il merito della modernità nel raccontare vini e territori (sempre con grande rispetto per i produttori).
«Luigi Veronelli ha segnato un prima e un dopo nella cultura enogastronomica del nostro Paese. La sua capacità di raccontare e valorizzare i territori e i produttori italiani è un’eredità che ancora oggi accompagna il nostro lavoro», ha dichiarato Silvano Brescianini, Presidente del Consorzio Franciacorta. Oltra alla sede, sempre quest’anno è stato inaugurato “Il Veronelli”, lo spazio permanente che ne accoglie e raccoglie il cuore del patrimonio culturale, ospitato presso l’ex Convento dei Neveri a Bariano (BG), sito di sorprendente valore archeologico, storico e artistico, ristrutturato e riadattato a struttura ricettiva. “Il Veronelli” è un luogo di riflessione e di educazione, aperto a tutti coloro che desiderano scoprire l’incredibile percorso di Luigi Veronelli. Un contesto che incarna appieno la visione “sincretica” veronelliana della vita e dell’uomo, ovvero il fluire e l’intersecarsi continui di cultura, storia, arte, lettere, bellezza, tradizione, relazioni, cibo, vino.
“Il Veronelli” propone un inedito racconto della figura di Luigi Veronelli, autore molto prolifico, ideatore di format editoriali innovativi che hanno segnato la cultura materiale nel nostro Paese, in una carriera di cinquant’anni fatta di incessante lavoro e di acerrime battaglie a favore della qualità, che hanno determinato la rinascita del vino e delle produzioni agroalimentari italiane. Il percorso espositivo si compone dell’archivio, con la documentazione cartacea e mediatica, della biblioteca, con circa 6.500 volumi; la riproduzione del suo studio, di una la cantina che accoglie circa 12.000 bottiglie con la sala assaggi, con gli scritti veronelliani sulla degustazione e il celebre scatto di Toni Thorimbert, una caffetteria con i disegni realizzati per Alessi, i pannelli con nomi e menu dei ristoranti che parteciparono al campionato gastronomico lombardo ideato con Gianni Brera negli anni’ 60, le ricette di alcuni suoi cocktail.
“Il Veronelli” offrirà quindi un viaggio nel mondo del vino e della gastronomia italiani, per scoprire come la figura di Veronelli sia ancora oggi un punto di riferimento per le generazioni di esperti e appassionati del settore: è rivolto a tutte le persone interessate ad approfondire la conoscenza di una voce determinante per la crescita della cultura materiale nel nostro Paese. La bellezza del luogo e il valore dell’esposizione costituiscono un’attrazione per una giornata immersive tra cultura e piacere.
Luigi Veronelli – breve bio
“Il vino è il canto della terra verso il cielo”.
Luigi Veronelli nasce a Milano il 2 febbraio 1926. Cresce in famiglia benestante, con il culto della buona tavola. Il giorno della sua Prima Comunione, il padre gli concede l’assaggio del vino e lo avverte: «Il vino va bevuto con rispetto, perché dentro c’è la fatica dei contadini». Un mantra che lo accompagnerà per l’intera vita. Si diploma al liceo classico e, per compiacere il padre imprenditore, si iscrive a Ingegneria chimica ed entra in azienda. Non fa per lui. Passa a Filosofia e diventa assistente di Giovanni Emanuele Bariè. Nel frattempo, focalizza la sua passione per la cultura materiale e getta le basi della sua futura carriera di giornalista-scrittore. Nel 1948 si sposa con Maria Teresa Pina, bergamasca e figlia di pasticceri, con cui ha tre figlie: Benedetta, Chiara e Lucia. Muore a Bergamo il 29 novembre 2004, lasciando un’immensa eredità culturale.