La 33ª edizione del Merano Wine Festival ha assegnato alla cantina di Torricella Versate in Oltrepò Pavese il premio Eticork, di Amorim Cork Italia in collaborazione con la Guida Vinibuoni d’Italia.
Si tratta di un premio che accende i riflettori sulla solidarietà sociale del progetto “Sprigionato”, nato dalla collaborazione con l’Associazione Terre di Mezzo di Don Pietro Sacchi, parroco della Chiesa di San Pietro a Voghera e animatore di tante iniziative a favore delle marginalità sociali. Sprigionato è il nome di un vino realizzato con Müller Thurgau e Sauvignon blanc raccolti in vendemmia dagli “sprigionati”, ovvero persone in regime di detenzione autorizzati all’uscita dal supercarcere di Voghera, e dagli studenti del Liceo Scientifico Galilei e degli Istituti Superiori Tecnici Baratta e Maserati di Voghera. Un vino buono, sano e giusto, i cui proventi dalle vendite sono destinati all’associazione di Don Pietro. «La possibilità di aprire le porte della cantina a tutti coloro che meritano una seconda possibilità, ci ha permesso di riflettere sul tema dell’errore e dell’importanza di offrire a tutti una nuova opportunità», ha dichiarato la direttrice creativa di Monsupello Laura Boatti. «Crediamo nella parità di genere, nell’equità di accesso e nell’inclusività. La diversità è ciò che ci rende più simili, perché ognuno abbia pari diritti di espressione e di felicità. Ringraziamo Vinibuoni d’Italia per aver riconosciuto il valore del nostro progetto e per aver acceso i riflettori su Sprigionato». Emozione e soddisfazione anche da parte di Don Pietro Sacchi, anima del progetto, e dell’intero team della cantina: lo Chef de Cave Pierangelo Boatti, gli enologi Stefano Torre e Federico Fermini, e Sonia Torlaschi responsabile del comparto amministrativo. «Questo premio», ha concluso Laura Boatti, «è dedicato a tutti coloro che hanno dimostrato che la solidarietà, l’inclusione e la speranza sono valori fondamentali. Dedichiamo questo premio a tutti gli Sprigionati, al personale del supercarcere di Voghera, agli studenti che hanno condiviso le giornate di vendemmia con noi. Siamo onorati di aver vissuto questi momenti fianco a fianco». Il progetto prosegue e ha visto l’inserimento in Monsupello di detenuti che potranno scontare la pena partecipando durante la giornata alle attività lavorative in Monsupello, come parte di una comunità di lavoro accogliente, priva di pregiudizi, inclusiva e professionale. Una seconda possibilità che si traduce in comportamenti concreti, che fanno da volano ad un processo di recupero per evitare la reiterazione dei reati. Importante il percorso anche per gli studenti, che con Don Pietro Sacchi hanno organizzato incontri per riflettere sugli articoli della Costituzione. Chi sbaglia è perduto: non sempre, fortunatamente.