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O capitano! Mio capitano!

Un viaggio nel Chianti Rùfina attraverso i vini di Fattoria Il Capitano, l’azienda agricola di Pontassieve a conduzione familiare che, da generazioni, custodisce i segreti di un territorio ricco di tesori enogastronomici.

Chianti Rùfina evoca eccellenza, qualità e storia (in questo caso si tratta di un secolo e mezzo): è proprio nel cuore della Toscana che si trova Fattoria Il Capitano. Una storia di donne e di eccellenza: è il 1877 quando Francesca Campanari Balbi pose le basi per quello che sarebbe diventato un vero gioiello: sicuramente una pioniera, un lavoro da uomini – per l’epoca – fatto da una donna, che prosegue con Marianna Quartara in Balbi, che arrivó a consolidare il successo dell’azienda. Da lei alla nipote Maria Eugenia Ollandini che iniziò la produzione di vino in bottiglia già negli anni ‘70. Nel corso degli anni ‘90 l’azienda è passata alla famiglia Alacevich con Stefano Alacevich e i suoi fratelli, che proseguono il percorso virtuoso dei fondatori. La famiglia Alacevichha saputo cogliere il valore inestimabile dell’eredità ricevuta e valorizzare al meglio il patrimonio vitivinicolo e oleario. Con orgoglio e rispetto, gli Alacevich hanno portato Fattoria Il Capitano a nuovi traguardi di eccellenza, facendola diventare un’azienda di altissima qualità. Il volto di Fattoria il Capitano è Stefano Alacevich: “amo quest’azienda che rappresenta un pezzo di cuore, dove da bambino ho vissuto anni meravigliosi, e dove oggi come adulto tento di preservare e rendere ancora più grande. – spiega Stefano Alacevich – Anche per questo da qualche anno siamo certificati biologici, una scelta di coscienza per tutelare un territorio a favore delle prossime generazioni”.

Fattoria Il Capitano

Si estende su 30 ettari a Pontassieve, immersa in un panorama incontaminato: 20 ettari sono dedicati all’uliveto e 8 alle vigne. I vigneti, circondati da 8 ettari di bosco rigoglioso composto da noccioli, faggi, cipressi e castagni, godono di un microclima ideale per la coltivazione di uve di alta qualità. I terreni, di medio impasto, argilloso-calcarei, con presenza di scheletro, conferiscono ai vini Sangiovese una particolare finezza olfattiva, che in pochi altri territori si riesce a raggiungere con questa varietà. La filosofia produttiva di Fattoria Il Capitano si basa sul rispetto per la natura e sulla valorizzazione del territorio. Le uve vengono raccolte a mano al giusto grado di maturazione e vinificate seguendo quanto previsto dal protocollo dell’agricoltura biologica, utilizzando esclusivamente lieviti autoctoni. Il risultato è una produzione limitata di vini pregiati, che riflettono la personalità del terroir e la passione dei produttori.I vini si presentano tendenzialmente freschi, mediamente strutturati, moderatamente tannici, leggermente sapidi, con un potenziale d’invecchiamento molto alto.La produzione si concentra su vini di altro profilo: il Chianti Rùfina DOCG, il Chianti Rùfina DOCG Riserva Vigneto Poggio, che rientra nel progetto TERRAELECTAE, il Cabernet Sauvignon Voltoio, il Rosato Toscano IGT Torricella e il Vin Santo Chianti Rùfina Doc.

Il Vino Di Punta: Chianti Rùfina DOCG Riserva Vigneto Poggio Terraelectae

Il Chianti Rùfina DOCG Riserva Vigneto Poggio TERRAELECTAE rappresenta la selezione più preziosa di Fattoria Il Capitano. Il Vigneto Poggio, situato a 150 metri sul livello del mare, gode di un’esposizione ottimale (nord-ovest-sud-est) e di un terreno medio impasto argilloso-calcareo, ideale per la coltivazione del Sangiovese. Le viti, di 25 anni, sono allevate con il sistema a cordone speronato e guyot, garantendo una resa equilibrata di 70 quintali di uva per ettaro. Le uve, raccolte manualmente e selezionate con cura, vengono vinificate in vasche di cemento vetrificate, con rimontaggi giornalieri per esaltare le caratteristiche del frutto. La fermentazione alcolica, condotta a temperatura controllata, dura circa 18 giorni. Segue la fermentazione malolattica spontanea, che conferisce al vino morbidezza e complessità.Il Chianti Rùfina DOCG Riserva Vigneto Poggio affina per 30 mesi, di cui almeno 18 in botti di rovere francese e il restante in bottiglia. Questo lungo periodo di affinamento permette al vino di sviluppare un bouquet complesso e armonioso, con note di frutti rossi, spezie e tabacco. Il Chianti Rufina DOCG Riserva Vigneto Poggio è un vino perfetto da abbinare a carni rosse e bianche, grigliate o arrosto, formaggi stagionati e primi piatti saporiti.

TERRAELECTAE, l’esaltazione del cru Rùfina

Si tratta di un progetto nato per volere del Consorzio Chianti Rùfina per esaltare l’unicità del loro territorio e del loro Sangiovese. TERRAELECTAE è un marchio collettivo volontario che identifica vini di altissima gamma, nati da vigneti selezionati e vinificati secondo rigidi protocolli. Occorre precisare che questo marchio collettivo è alternativo alla rivendicazione della tipologia “Gran Selezione”, che si riferisce a uve provenienti da diversi vigneti dell’azienda, mentre TERRAELECTAE punta a valorizzare l’unicità di ogni Cru. La produzione di vini TERRAELECTAE è sottoposta a un rigido disciplinare che ne garantisce la qualità e l’eccellenza. Le uve devono provenire esclusivamente da vigneti selezionati, con una resa massima di 70 quintali per ettaro. Il vino deve essere sottoposto a un affinamento di almeno 30 mesi, di cui 18 in legno e 6 in bottiglia.

Chianti Rùfina DOCG Riserva Vigneto Poggio TERRAELECTAE: la verticalecon le annate 2021, 2020 e 2019.

2021: il frutto è pieno, ricco e succoso, giovane e pieno di energia: la vinificazione in cemento ne ha consentito il pieno rispetto delle potenzialità, con un tannino importante ma già integrato. Il sorso presenta una ottima acidità, ed è già una promessa, considerando le importanti potenzialità evolutive.

2020: in questo calice il sorso si fa più profondo, nonostante l’annata sia ravvicinata: si avverte in misura maggiore la potenza alcolica, dotata di una buona gestione, e qualche sbuffo balsamico inizia ad affacciarsi. Inalterato il colore, a conferma della perfetta sanità delle uve, con un’ottima vivacità cromatica.

2019: il colore tradisce i cinque anni dalla vendemmia e si mantiene ancora su tonalità granato accese. Furoreggia l’energia, la freschezza dei suoli, la componente calcarea che trasferisce al vino una parte sapida. Sullo sfondo un corredo speziato prezioso e intrigante: un vino che sembra chiedere cibo, che desidera e accompagna abbinamenti gastronomici importanti. Elegante, avvolgente, in equilibrio tra acidità e tannini. È il vino che segna e dà la strada alle annate più giovani. La tempesta perfetta, non una nota fuori dal coro. Aristocrazia e integrazione.

Informazioni

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